Dopo l’ingaggio biennale della nuova guardia napoletana eccovi il focus su che tipo di giocatore è, ripercorrendo anche la carriera.
Nato a Petersburg, in Virginia, nel settembre del 1999, Rasir Bolton cresce cestisticamente tra Penn State, Iowa State e Gonzaga University. È proprio nel biennio a Gonzaga che si fa conoscere al grande pubblico NCAA, chiudendo con 11 punti di media nella prima stagione e 10 nella seconda, tirando con ottime percentuali da tre punti (46% e 39%).
Sbarca tra i professionisti nella BNXT League belga, con i Telenet Giants Antwerp, dove mette a segno 17.6 punti, 3.2 rimbalzi e 2.5 assist di media in 29 partite, tirando con il 50% dal campo e il 37% dall’arco.
Nell’ultima stagione ha militato nello Spartak Subotica, in ABA Liga (Serbia), chiudendo con 13 punti, 2.2 rimbalzi e 3 assist di media, con il 45% dal campo, il 35% da tre e l’80% ai liberi.
Combo guard (più guardia che playmaker) di 1.90m per 86kg, destro, Bolton è un realizzatore naturale, pericoloso grazie a un primo passo bruciante e alla capacità di concludere nel traffico e con il contatto.
Tra i suoi principali punti di forza, oltre alla penetrazione, spicca il tiro da tre punti: percentuali non sempre costanti, è vero, ma sempre ottime. Ottima la meccanica, efficace sia in uscita dai blocchi che con i piedi per terra. Unita a un ball-handling pulito, questa gli consente di essere pericoloso anche dal palleggio.
Molto efficace in transizione, dove riesce a sgusciare via per punti rapidi: un’arma importante per qualunque squadra.
Mostra buone letture, pur non essendo un playmaker puro e preferendo spesso la soluzione personale. Il ruolo di secondary handler potrebbe calzargli a pennello in un sistema come quello del Napoli Basket.
Buona anche l’attitudine difensiva “on-ball”, grazie a piedi rapidi e reattività. Soffre invece nelle situazioni “off-ball” e nei cambi difensivi contro avversari più fisici.
Cosa ne pensate dell’acquisto di Bolton?

Mi chiamo Davide e sono da sempre appassionato del Napoli e del Napoli Basket. Fin da piccolo seguo con entusiasmo le partite della squadra azzurra, sia sul campo da calcio che su quello da basket.