Uno stress perenne questo finale di stagione.
Potremmo stare qua per ore ed ore a cercare attenuanti e alibi soprattutto a livello arbitrale perché in questo Monday night al Palabarbuto i tre signori vestiti in grigio ne hanno combinate di cotte e di crude, ma non ne vale proprio la pena.
Per come si stava mettendo la partita credo che questo risultato sia stato anche fin troppo generoso.
È brutto essere ripetitivi, ma ci sono certi giocatori che in questa squadra non possono proprio stare e ci sono degli atteggiamenti sul campo di alcuni soggetti che condizionano anche le prestazioni tecniche, difatti le parole di Coach Valli nel post partita rimandano a questo, non si può stare sempre a parlare con gli arbitri e stare con la tensione a mille sin dai primi minuti; l’immagine cardine di questo nervosismo è stata quella di De Nicolao che trascina di forza Zubčić via dall’ arbitro mentre un giocatore di Trapani era in lunetta.
Napoli Basket – Trapani: cosa dire?
Quelli di Trapani sono nettamente più forti e hanno una squadra che è una vera candidata alla vittoria dello scudetto.
Ci si diverte a guardarli, sono degli shooter incredibili e si sono presi molte (forse troppe) volte licenza di uccidere, soprattutto da oltre l’arco.
Nel mentre gli azzurri prima di segnare da 3 o di segnare in generale, hanno bisogno di tenere la palla in mano per tutti e 24 i secondi, per poi cercare delle forzature che condite da una manovra lenta fanno si che i difensori avversari capiscano al volo le intenzioni dei partenopei.
Nessuno di noi sperava di vivere un’ altro finale di stagione in trincea, specie dopo le 3 vittorie consecutive contro la Virtus, Scafati e l’Olimpia.
Ma a quanto pare questo distacco, per quanto ancora ampio, non lascia certezze e tranquillità a nessuno, visto l’andazzo di questa stagione sciagurata, che il risultato finale di Napoli Basket – Trapani non fa altro che confermare.
Ai ragazzi bisogna chiedere veramente un ultimo sforzo di pura foga agonistica (e tengo a sottolineare agonistica) per concludere questo supplizio chiamato stagione LBA 2024/2025, poi dopo metà maggio, chi si è visto si è visto.

Sono Marcello Florio, detto Kitaro.
Nato a Napoli e residente a Fuorigrotta, il centro nevralgico dello sport in città, forse è proprio questa mia locazione a farmi vivere lo sport come una ragione di vita e spero un giorno di raccontarla tramite i miei pensieri e le mie parole ai grandi scenari.
Così come spero arrivi sempre più la passione per la pallacanestro, perché credo sia veramente lo sport più imprevedibile mai inventato e forse è questo che porta avanti la breccia, nel bene e nel male.