La notizia era nell’aria, ma oggi è arrivata l’ufficialità.
Giovanni De Nicolao dopo due stagioni, lascia il Napoli Basket.
Il giocatore veneto lascia la squadra partenopea con le medie di 2.8 punti, 2.4 rimbalzi e 2.1 assist, ma sarebbe ingeneroso parlare di Giovanni De Nicolao solo tramite le mere statistiche.
Arrivato nell’estate 2023 e subito insignito della fascia da capitano, il playmaker si è subito calato nel ruolo da leader per quanto i minuti in campo non siano mai stati tantissimi per via della presenza prima di Tyler Ennis e poi di Kevin Pangos, ma lui si è sempre fatto trovare pronto, tra rimbalzi difensivi e offensivi, stoppate e difese arcigne anche contro giocatori di stazza nettamente superiore.
L’esperienza di De Nik in terra napoletana è stata a due facce anche per via dello stesso corso societario e sportivo; il 18 febbraio 2024 alzò, dopo 18 anni l’ultima volta, una coppa italia da capitano in terra torinese, la stagione successiva è rimasto l’unico superstite al comando di una squadra allo sbaraglio composta da giocatori non pronti se non addirittura mediocri.
Anzi, verso ottobre 2024, il capitano pare addirittura sia stato vicino alla cessione per via di presunti dissapori con l’ormai ex coach polacco Igor Milicic. Poi magari metteteci che quest’ultimo da li a poco verrà esonerato e il ritorno di altri due eroi e amici della stagione 2023/2024, il caso rientrò e Napoli con tutte le difficoltà del caso si è salvata.
Sarebbe troppo facile ora dire che si può andare avanti e che giocatori come il playmaker veneto ce ne sono tanti, ma in questa barbarie che è lo sport professionistico ai tempi d’oggi, i sentimenti conteranno ancora qualcosa.
Giovanni De Nicolao è stato tutt’altro, un ragazzo che si è subito calato nella mentalità della città, si è sentito a casa fin da subito ed è stato capitano nelle gioie e soprattutto nei dolori e di questo verrà ringraziato ogni volta che metterà piede in terra partenopea.
GRAZIE DI TUTTO CAPITANO

Sono Marcello Florio, detto Kitaro.
Nato a Napoli e residente a Fuorigrotta, il centro nevralgico dello sport in città, forse è proprio questa mia locazione a farmi vivere lo sport come una ragione di vita e spero un giorno di raccontarla tramite i miei pensieri e le mie parole ai grandi scenari.
Così come spero arrivi sempre più la passione per la pallacanestro, perché credo sia veramente lo sport più imprevedibile mai inventato e forse è questo che porta avanti la breccia, nel bene e nel male.